L’Acqua e la Pietra sono i protagonisti del video che racchiude i tre segmenti del progetto UNESCO riguardante Villa Romana del Casale, Siracusa e le Necropoli Rupestri di Pantalica e Le Città Tardo Barocche del Val di Noto. Il concept di questo lavoro, che non è solo immagine e contenuti ma ricerca certosina di nuovi input, si fonda sulla promozione e la rivalutazione di diversi siti iscritti, in momenti e per meriti diversi, nella World Heritage List.
Come un dialogo a due voci, l’Acqua e la Pietra, in un incastro perfetto, sodalizio da millenni, raccontano cosa è nato dalla loro comunione e come si è evoluto nel tempo, attraverso popoli che hanno creato e poi lasciato ai posteri. E come ogni nuova civiltà sia stata capace di preservare quei tesori o riadattarli in base alle crescenti esigenze. Abbiamo la fortuna di ammirare ciò che è rimasto, testimonianza viva di una vita che fu, di lotte e conquiste ma anche di fughe e di rinascite, di fede e di speranza. Di esempi in cui l’ingegno e l’estro dell’homo si sono cristallizzati in magnifiche opere ne sono giunti numerosi: le necropoli rupestri di Pantalica; la Neapolis di Siracusa; Ortigia, l’isoletta dentro la città greca; e infine Villa Romana del Casale, a Piazza Armerina.
A passi lenti e occhi pieni di franca bellezza, si giunge ai rinomati 8 comuni – Catania, Militello, Caltagirone, Palazzolo, Noto, Modica, Scicli e Ragusa – geograficamente distanti tra di loro ma accomunati dallo stesso stile, il tardo barocco, espressione massima di un periodo di rinascita e rivincita dopo il disastroso sisma del gennaio 1693 che colpì e distrusse tutto il Val di Noto. Comincia così l’itinerario di scoperta di una porzione di Sicilia e delle tradizioni che nei secoli si sono consolidate e sono arrivate fino a noi. Scopriremo i processi di riscatto di paesi che hanno creduto nell’arte e che in nome di essa hanno rifondato città e borgate, interessato architetti e progettisti di fama internazionale e commissionato opere per abbellirle e riportarle in auge.