‘Melior de cinere surgo’ (rinasco dalle – mie – ceneri ancor più bella).
Così si legge in un’iscrizione sulla Porta Ferdinandea, oggi Porta Garibaldi, e così è bene iniziare questo excursus su Catania, uno dei comuni più visitati e noti della Sicilia.
A differenza degli altri comuni iscritti nel protocollo delle ‘Città tardo barocche del Val di Noto’, il capoluogo, con la sua posizione caratteristica ai piedi dell’Etna – il vulcano attivo più alto d’Europa – ma rivolta verso il Mar Ionio, ha subìto non solo numerosi moti sismici ma anche diverse colate vulcaniche.
Nonostante gli eventi calamitosi di cui è stata vittima negli ultimi secoli, la Catania che si ammira oggi, con le sue strade piene, le piazze, i monumenti, i palazzi nobiliari, il famoso mercato del pesce, è un teatro a cielo aperto di cui non ci si può far sfuggire neanche un frammento di vita. È puro folklore ad ogni ora del giorno e di notte non è certo da meno, le luminarie, i locali pieni di gente, i profumi e i colori che assume la rendono magica senza tempo.