Su Piazza Duomo confluisce un altro corso principale, quasi parallelo a Via G. Garibaldi, Via Vittorio Emanuele II. Qui è possibile vedere e ammirare il complesso del Teatro Antico e ciò che ne è stato preservato grazie ai lavori di scavo e di messa in sicurezza degli ultimi decenni; operazioni cominciate alla fine del ‘700 dal Principe di Biscari. Collocare questa splendida testimonianza è un’operazione complicata soprattutto se si considerano, oltre ai numerosi secoli che la separano dal tempo presente, anche i rimaneggiamenti e le opere di ampliamento e ristrutturazione che ogni dominazione vi apportava. Probabilmente risale al periodo imperiale (I sec. a.C.) e fino a al VI sec. d.C. si possono tentare le ricostruzioni delle modifiche che l’hanno portato all’aspetto attuale: della platea si conserva solo la prima precinzione con 21 gradoni, separati orizzontalmente da due passaggi, divisi da 8 scalette in 9 cunei. Si ipotizza potesse ospitare, con i suoi 102 metri di diametro, circa 7.000 spettatori e che tra il V e il VI secolo d.C. vi fossero dei condotti legati ad un acquedotto che consentiva all’acqua di confluire nell’arena per dare vita a particolari spettacoli.