Come per le chiese del barocco ragusano – San Giovanni Battista e San Giorgio – anche Modica, in tempi remoti, attraversò la disputa tra due mater ecclesia: San Giorgio e San Pietro. Controversia che venne risolta grazie ad un Decreto Regio di Carlo III di Borbone (1797), definendole alla pari. L’imponente Duomo di San Pietro troneggia su Corso Umberto, via principale del centro storico. Le sue origini sono molto antiche. La prima pietra della ricostruzione fu posta nel 1697. Il prospetto frontale è elegante e diviso in tre ordini, ognuno dei quali scandito da lesene diamantate e a losanga (tra il primo e il secondo compare un marcapiano inferriato). La caratteristica principale riguarda il gruppo delle statue dei dodici apostoli posti sull’ampia scalinata che porta al tempio. Nel terzo ordine della facciata, in posizione di protezione, Gesù Cristo in trionfo. Il tempio è stato ricostruito nello stesso sito della chiesa del ‘600 e di quel periodo custodisce la sopravvissuta Cappella dell’Immacolata. L’interno presenta tre navate in corrispondenza delle tre porte d’ingresso, 14 colonne con capitelli corinzi e un pavimento con marmi bianchi, policromi e pece nera; gli affreschi che adornano le volte con scene del Nuovo e del Vecchio Testamento sono stati dipinti da Gian Battista Ragazzi e dal figlio Stefano. Sull’altare maggiore domina la statua lignea dell’Immacolata e ai lati di questa, incassate nelle nicchie, le sculture di San Pietro e San Paolo, opere del napoletano Pietro Padula (1773-1775).