Lasciando Via Marchesa Tedeschi ed imboccando Via Clemente Grimaldi, dopo appena tre minuti a piedi, si può visitare quella che da molti studiosi è definita una testimonianza fondamentale, nonché esemplare unico, delle chiese rupestri della Sicilia medievale. La Chiesa di San Nicolò Inferiore si presenta come una grotta artificiale la cui particolarità risiede in una serie di affreschi murari di diversi cicli. Il tempio, in stile tardo-bizantino, risale all’alto medioevo (XI-XII sec.) e fu scoperto fatalmente da Duccio Belgiorno nel 1987, mentre era intento a recuperare il pallone con cui un gruppo di bambini stava giocando. Nonostante le diverse opere di rifacimento, soprattutto internamente, la chiesa ha mantenuto nel tempo la stessa geometria nonché il tipico asse cardinale NE-SO verso cui sono rivolti gli edifici ecclesiali. La pianta presenta un ambiente unico di forma rettangolare di circa 45 m con abside a calotta emisferica che si figura come un semicerchio perfetto, il tutto decorato da pitture in stile bizantino. Il grande pregio di questa antica testimonianza rupestre è il dipinto, situato al centro dell’abside, del Cristo Pantocratore seduto sul trono nel momento della benedizione e la mano sinistra intenta a reggere il Vangelo in cui compare la scritta “Ego Sum Lux Mundi” (Io Sono la Luce del Mondo), attorno a lui due coppie di angeli.