L’ultima tappa tardobarocca di questo viaggio sciclitano è siglata dalla Chiesa e dal Convento del Carmine, in posizione dominante nella suggestiva Piazza Busacca. Alla chiesa si lavorò dal 1751 al 1769, mentre il convento venne completato nel 1778, progetti ad opera del carmelitano Fra Alberto Maria di San Giovanni Battista. La facciata della chiesa, sobria ed elegante in stile rococò, si compone di tre ordini ed è divisa da altrettanti comparti scanditi da lesene con capitelli compositi ed è adornata da sette statue. La pianta presenta una navata unica con, ai lati, sei altari di marmo, opere di Tommaso Privitera di Catania. In cinque di questi si possono ammirare suggestive tele del pittore netino Costantino Carasi; nell’ultimo altare, un Crocifisso in legno di cedro del ‘400. L’altare maggiore svetta la ‘Madonna del Carmine’ che tiene nel braccio sinistro Gesù Bambino, opera di Francesco Castro del 1760. I meravigliosi stucchi che adornano l’intera chiesa sono riconducibili al Gianforma e a Salvatore Alì. Del Convento, la cui facciata è composta in due semplici ordini – nel primo i vani bottega e il portone d’ingresso; nel secondo, un balcone centrale e diverse finestre sotto le quali vi è raffigurata la Croce dei Cavalieri di Malta – bisogna annoverare l’importante chiostro del ‘700 e la caratteristica pavimentazione a ciottoli con motivi floreali.