Questo itinerario barocco-calatino si conclude in un luogo unico ed estremamente suggestivo: il Giardino pubblico Vittorio Emanuele. Quest’oasi naturale – 10 ettari di estensione – è il frutto del lavoro di Giovan Battista Filippo Basile, iniziato nel 1851 e concluso durante il primo ventennio del 1900 da Ernesto Basile, suo figlio. Il progetto presentava inizialmente tre sezioni: la floretta, il parterre e il giardino inglese, a cui saranno aggiunti successivamente il piano delle giardiniere e la serra, e rimodulata la parte superiore della villa, trasformata in passaggio per le carrozze – il trottoir. Nella prima metà del 1900 il geometra Salvatore Montalto apporterà delle modifiche ad un progetto di quasi un secolo prima dell’ingegnere Gaetano Aurichiella: un palco in legno modificato in cemento armato in stile moresco e decorato con piastrelle e motivi caratteristici calatini, scelti da Antonio Ragona. Passeggiando all’interno del parco ci si sente come in uno straordinario museo all’aperto: numerose sono le opere d’arte come la Fontana di Camillo Camilliani e le quattro figure femminili in terracotta raffiguranti le quattro stagioni – risalenti persino al XVII sec. – tutti elementi che contribuiscono ad abbellire ed impreziosire uno dei giardini più belli ed estesi d’Italia.